Approccio psicoterapeutico

Il libro della giungla© (1967) – diretto da Wolfgang Reitherman – scritto da Larry Clemmons, Ralph Wright, Ken Anderson, Vance Gerry – prodotto da Walt Disney Animation Studios, Walt Disney Productions.
Modello GATES: GESTALT – ANALISI TRANSAZIONALE – ENNEAGRAMMA – SPIRITUALITÀ
Fritz Perls sosteneva che ” Il compito dello psicoterapeuta, contrariamente ad un diffuso malinteso, non è affatto quello di trovare cos’è che non va nel paziente per poi poterglielo dire. Altri glielo avevano già detto per tutta la sua vita, e nella misura in cui ha creduto alle parole altrui, egli stesso se lo diceva. Il lavoro dello psicoterapeuta non consiste nemmeno nell’imparare delle cose riguardo al paziente per poi insegnargliele, bensì insegnare al paziente come imparare ciò che concerne se stesso. Questo significa che il paziente deve diventare direttamente consapevole di come realmente funzioni in quanto organismo vivente; e questo avviene sulla base di esperienze concrete e non verbali. ” (Perls, 1971).
Il terapeuta guarda al paziente come ad una persona in grado di crescere, di evolvere e di vivere nel benessere. Ogni individuo è dotato del potenziale e delle risorse necessarie al raggiungimento del proprio equilibrio esistenziale.
La psicoterapia secondo il modello GATES, si esplicita attraverso l’intervento nelle aree problematiche in una visione che coinvolga emozioni, cognizione, corpo e relazioni. L’esplorazione dei motivi del malessere e la successiva comprensione, avvengono attraverso l’identificazione con il sintomo. In questo senso, esso è visto come una risorsa che apre la strada alla presa di contatto immediata con stati emotivi bloccati e sensazioni corporee associate. Tutto ciò induce la consapevolezza delle cause legate al problema, in modo rapido e diretto.
LA RELAZIONE TERAPEUTA-CLIENTE
Essa rappresenta una relazione esclusiva nella quale terapeuta e paziente scelgono di attraversare insieme un percorso, creando nel tempo una vera e proprio alleanza. La guida del terapeuta consente altresì alla persona, di riconoscere i modi in cui entra in relazione per poterli modificare e avere relazioni autentiche e soddisfacenti.
IL COPIONE
In teatro l’attore mette in scena un personaggio agito attraverso un copione. Allo stesso modo, secondo l’Analisi Transazionale di Berne, la persona durante l’infanzia sceglie quale personaggio essere nella vita ed il copione da portare avanti. Il percorso terapeutico permette di esplorare le dinamiche che hanno dato vita al copione e che governano in modo radicale l’esistenza dell’individuo. Attraverso tecniche regressive è possibile risalire a emozioni, idee, credenze costruite nel tempo e ad oggi cristallizzate.
STATI DELL’IO
L’Io è costituto da tre parti (Genitore, Adulto e Bambino) in continua connessione e reciproca influenza. La terapia permette di conoscere ciascuna di esse (comportamenti, emozioni e cognizioni) e liberare l’Adulto dalle contaminazioni genitoriali e bambine. L’Adulto è paragonato ad un computer che raccoglie dati e esprime giudizi secondo una logica collocata nel presente, lucida e consapevole. Un Adulto pienamente funzionante è in grado di utilizzare sia il pensiero intuitivo che quello logico.
HIC ET NUNC
Il presente è il tempo in cui è possibile attivare il cambiamento e divenire consapevoli di ciò che è stato. L’uso di tecniche focalizzate sulla respirazione permette di prendere pieno contatto con quello che c’è adesso, nel QUI E ORA.
RESPONSABILITÀ
Nella Gestalt la responsabilità, ovvero la capacità di rispondere delle proprie azioni e riconoscerle come tali, restituisce alla persona il potere che possiede nel gestire la propria esistenza attraverso scelte, rinunce, ricerche e sperimentazioni. Un potere essenziale per l’autorealizzazione.
ENNEAGRAMMA DELLA PERSONALITÀ
Secondo il modello Gates, la psicoterapia si arricchisce ulteriormente dei contributi di un’antica tradizione dello studio dei caratteri sviluppata da un particolare filone di ricerca guidato da Claudio Naranjo, erede di Fritz Perls. In quest’ottica imparare a conoscere le diverse personalità, rispecchiandosi in alcune di esse, contribuisce ad una maggiore e migliore consapevolezza.
AWARENESS
La consapevolezza è il fine ultimo del percorso terapeutico. Nel tempo la persona, guidata dal terapeuta, costruisce le lenti che gli permetteranno di vedere e comprendere come si è strutturata la propria vita. Tutto questo concede la possibilità di gestire forti e radicati automatismi e di modificarli gradualmente. Sperimentare qualcosa di diverso e sconosciuto dona il potere di scegliere una strada diversa e quindi una vita diversa.
” La terapia è un viaggio alla scoperta di sè;
non è un viaggio facile, 
nè rapido nè privo di paure.
In certi casi può prendere l’intera esistenza
ma la ricompensa è il sentimento 
che la vita non sia passata invano”. 
Alexander Lowen