Mamme imperfette

Mamme a vent’anni, mamme a quaranta. Troppo giovani, incoscienti, irresponsabili. Troppo adulte, mature e con l’utero pericolante. Mamme che non vogliono allattare, impaurite, incapaci, impacciate. Mamme che allattano a oltranza, attaccate, ingombranti. Mamme fredde, distaccate, anaffettive. Mamme soffocanti, protettive, eccessive. Mamme che stanno a casa, affaccendate, servizievoli, sottovalutate. Mamme in carriera, disordinate, di corsa, divise a metà. Mamme di fretta, un po’ di là un po’ di qua. Mamme che dimenticano, che sbagliano, che urlano. Mamme che trattengono, stringono i denti, ingoiano. Mamme apprensive, preoccupate, troppo attente. Mamme distratte, stralunate, sovrappensiero. Mamme che “non va bene mai niente”, mamme che “so fare tutto io”. Mamme che si prendono cura, mamme che non vogliono prendersene. Mamme che hanno sbagliato ogni cosa, mamme che non sbagliano mai. Mamme che hanno dimenticato chi sono, mamme che provano a ricordarselo. Mamme con le occhiaie e il sorriso, mamme che nascondono. Mamme stanche, prosciugate, in affanno, mamme che non lo danno a vedere. Mamme aiutate, complici, accompagnate e supportate. Mamme sole, tenaci, determinate e grintose. Mamme che prendono per mano, mamme che stringono la mano. Mamme che rimboccano le coperte, mamme che si addormentano con lo straccio sulle tette. Mamme che si accontentano, che va bene lo stesso, che accettano il compromesso. Mamme a volte donne a volte compagne. Mamme depilate, truccate, messa in piegate. Mamme con i vestiti sporchi di vomito, le unghie sgranocchiate e le rughe sotto gli occhi. Mamme che lottano, che curano, che “era meglio che veniva a me”. Mamme che si ammalano. Mamme che ci sono. Mamme che non ci sono più ma che ci sono ancora. Mamme dei propri figli, mamme dei figli altrui. Mamme che avrebbero voluto altro, mamme che non desideravano altro. Mamme infelici e silenziose, mamme su di giri e chiacchierone. Mamme in linea, ossessionate, ginniche. Mamme ingrassate, goduriose, burrose. Mamme che si accettano, mamme che si disprezzano. Mamme mogli, desiderose e desideranti. Mamme e solo mamme, coinvolte, accecate, plagiate. Mamme di un certo tipo, criticate, disapprovate, prese d’occhio. Mamme inquadrate, standardizzate, sotto pressione. Mamme di un solo tipo, disegnate, misurate.. Mamme modello, protocollate, collaudate, tagliandate.
Mamme che vanno o non vanno bene, adeguate o inadeguate, mamme partorienti o mamme che non hanno mai partorito. Mamme che vogliono essere perfette ma non lo saranno mai, mamme che credono di esserlo e non lo sono.
Tully© (2018). Scritto da Diablo Cody e diretto da Jason Raitman. Distribuito da Universal Pictures International.
Mamme che possono essere imprecise e disorientate. Mamme che possono sentirsi spaventate, sensibili, dispiaciute. Mamme che si concedono le difficoltà di tutti i giorni, i piccoli e grandi errori. Mamme che provano piacere e fastidio allo stesso tempo. Mamme che vogliono concedersi una pausa, un respiro, un bagno caldo. Mamme che si coccolano senza vergognarsene. Mamme che non sempre hanno voglia.
Mamme imperfette, mamme un po’ più libere.
Non sono stata una cattiva madre, ci tengo a farvelo sapere, però può darsi che certe volte abbia ferito la mia unica figlia perché dovevo proteggerla. Dovevo. Tutta colpa dei pregiudizi legati al colore della pelle. All’inizio non sono riuscita a guardare oltre tutto quel nero per capire chi era e volerle bene e basta. Ma gliene voglio. Gliene voglio davvero. Credo che adesso lei lo capisca. Credo di sì. Mi ha insegnato una cosa sin dall’inizio. Quello che fai ai bambini conta. E loro non lo dimenticano più. Lei ha un lavoro sciccoso in California ma non mi telefona mai e non viene più a trovarmi.”
Prima i bambini – Toni Morrison.