L’essenziale

È grazie ai sensi che percepiamo la realtà che ci circonda. Vista, udito, olfatto, gusto e tatto ci consentono di sentirci nel mondo in contatto con gli elementi che lo vivono, al confine con noi stessi. Sappiamo bene, però, che alle volte ci accorgiamo di sentire qualcosa di diverso, che oltrepassa i sensi ma di cui non ne riconosciamo la fonte. È come se disponessimo di un potere spirituale magico che non siamo in grado di spiegare ma che ci fornisce informazioni per prevedere gli eventi, per sintonizzarci con l’ambiente e con gli altri, in un modo che ci consenta di comprendere ogni cosa più chiaramente.
Che si tratti di intuizione o sesto senso, ci siamo capiti, sono qui per parlarne e vedere cosa dice la scienza.
Final Destination© (2000). Regia di James Wong. Prodotto da New Line Cinema, Hard Eight Pictures, Zide/Perry Productions. Distribuito da Nexo Digital.
In una ricerca della Nortwestern University, che prese in esame studi realizzati tra il 1978 e il 2010, emerse che gli esseri umani sembrerebbero predisposti a percepire che qualcosa sta per accadere ancor prima che accada. Molti dei soggetti sperimentali, infatti, riuscivano a reagire ad uno stimolo ben 10 secondi prima che lo stesso si manifestasse; tale azione avveniva accompagnata da reazioni fisiologiche di allerta quali tachicardia, sudorazione e fiato corto. Si può parlare, dunque, di una sorta di intuizione anticipatrice, che permette di proteggersi da situazioni catastrofiche.
Lo studioso Worral nel 2013, verificò il fenomeno nei poliziotti, esposti continuamente a situazioni di pericolo. Uno degli intervistati disse “appena ho alzato la paletta dello stop, ho sentito un senso di nervosismo e poco dopo eravamo coinvolti in una sparatoria“. Altri studi vennero condotti sul personale sanitario (Hassani e co. 2016) e proprio un’infermiera raccontò “quel paziente era stabile, tutti i parametri vitali erano a posto. Ma avevo la sensazione che qualcosa non andasse e purtroppo era così.” Altri ancora hanno invece esplorato il sesto senso di pazienti ospedalieri (Ballard, 2013) che, pur essendo in condizioni cliniche oggettive buone, avevano la sensazione di essere in pericolo di vita, cosa che gli eventi successivi ahimè non smentirono.
A proposito di questo, risulta interessante lo studio di Erlandsson e co. (2013), i quali riportarono che il 63% delle donne che avevano perso il bambino in gravidanza, avevano manifestato più volte la loro sensazione che il bambino non stesse bene, a discapito di una mancanza di ascolto del personale sanitario per via di parametri fisiologici nella norma.

Cos’è allora il sesto senso? Serve solo per proteggerci da un pericolo?

In realtà no, benché siamo in grado di prevedere anche eventi positivi. Possiamo concepirlo, però, come una forma di connessione profonda al nostro mondo interno e, perché no, a quello dell’altro. E qui entra in gioco la relazione e quindi anche l’amore.
Ebbene sì, i ricercatori si sono interessati anche al sesto senso in amore.
Uno studio di 5 anni condotto all’Università di Sidney, ha rilevato l’attività cerebrale, cardiaca ed epidermica di un campione di 30 persone tra i 21 e i 65 anni, nel corso di sedute di psicoterapia di coppia. La ricerca ha evidenziato come si verifichi a livello parietale, una sovrapposizione di pensieri dei coniugi, una sorta di allineamento che permette di entrare così profondamente nell’altro da prevederne i pensieri perché coincidenti con i propri. Questo sta a significare che gli innamorati si leggono reciprocamente nella mente, per via di un coinvolgimento empatico e intimo che li pone sulla stessa lunghezza d’onda.

L’aspetto affascinante di questa scoperta è che lo stesso identico processo si manifesta nella stanza di psicoterapia. In che modo?

Dopo un iniziale periodo di conoscenza, proprio quando si lascia che la relazione paziente-terapeuta semplicemente accada nello spazio dell’Io-Tu, nasce l’intimità, la fiducia e la connessione utili alla cura. Il terapeuta si connette così amorevolmente alla persona, al punto da sentire emozioni e produrre pensieri che corrispondono a quelli di chi ha di fronte. L’innamoramento volto alla danza con l’altro, coinvolge le parti in un legame speciale, autentico e romantico di reciproca crescita.

È possibile sviluppare il sesto senso?

Certamente, attraverso l’uso della meditazione, della creatività e dell’arte. Non è un esercizio semplice, ma ciò che si può imparare a sviluppare è proprio una percezione che esca dall’Ego, che accolga l’ambiente e l’altro e permetta di essere nelle cose con più essenza e meno ragione. Tante volte ci incastriamo in ragionamenti lunghi e dispendiosi, ma dimentichiamo che spesso la risposta alle nostre domande è proprio lì avanti a noi, pronta per essere colta di pancia. Lasciamo andare la ragione e coltiviamo lo spazio per essere più presenti a noi stessi in relazione a ciò che ci circonda. Fermiamo la mente e cominciamo a sentire.
Nei momenti in cui dobbiamo prendere una decisione molto importante, è meglio affidarsi all’impulso, alla passione, perché la ragione generalmente cerca di allontanarci dal sogno, adducendo la giustificazione che non è ancora arrivata l’ora. La ragione ha paura della sconfitta. Ma l’intuizione ama la vita e le sfide della vita.”
Paulo Coelho