Violato

Sei violento con me quando guardi il mio corpo per abusarne, quando punti alle natiche e non ascolti ciò che sto dicendo. Sei violento con me quando il mio sguardo ti spaventa e non lasci che ti accolga e quando scruti la mia gonna con malizia, ma non l’ho messa per farmela togliere. Sei violento con me quando mi trucco il viso e credi che lo faccia per qualcun altro e non per me stessa o quando sei tu a colorarmi le palpebre di tinte che non mi donano. Sei violento con me quando incateni il mio amore e lo sporchi dei tuoi dubbi, quando le tue incertezze sono come un cuscino sulla bocca che mi toglie il respiro; quando ogni mio passo è degno di accuse e tradimento. Sei violento con me quando controlli ogni singolo gesto e ne fai motivo di giudizio e quando il tuo desiderio di possedermi rende tutto un macabro gioco di potere. Sei violento con me quando decidi che è giusto stringermi il collo per sentirmi solo tua, quando scegli di schiaffeggiarmi come una bambina cattiva che non capisce cosa ha fatto per meritarlo. Sei violento con me quando diventi esattamente ciò che qualcun altro è stato con te, quando vedi in me l’immagine riflessa di chi ti ha fatto del male senza motivo. Sei violento con me quando mi compri un fiore per addolcire ogni attimo di sottomissione e disprezzo e quando mi chiami “puttana”; quando il giorno del mio compleanno scegli di renderlo il giorno peggiore della mia vita, affogandomi nelle tue insicurezze irrisolte. Sei violento con me quando speri che su di me potrai scagliare la tua rabbia sepolta e uscirne libero o quando lasci che io ti culli come un bambino impaurito, dopo che hai graffiato come un felino il mio corpo. Sei violento con me quando mi annulli delicatamente credendo di attribuirmi la giusta identità, quando mi guardi ma non mi vedi, eppure sono qui davanti a te. Sei violento con me quando io stessa lo sono con me avendo fede nelle tue parole, quando io per prima sono certa di poterti salvare. Sei violento con me quando mi penetri come se fossi una bambola di gomma, quando il tuo sudore mescolato al mio diventa veleno per entrambi; quando i tuoi baci sono tagli netti sulle mie labbra. Sei violento con me quando l’amore che credi di sentire non è altro che il tuo bisogno di contare qualcosa a mie spese, quando mi ingozzi di gentilezza macchiata di redenzione. Sei violento con me quando resti tu con le tue foto, i tuoi regali e le tue convinzioni ed io smetto di esistere.
It – Capitolo due© (2019). Diretto da Andy Muschietti. Scritto da Stephen King e Gary Dauberman. Distribuito da Warner Bros.
Sei violenta con me quando mi tratti come un povero imbecille senza arte né parte, quando credi che dirmi “sei il solito incapace” mi aiuti a migliorare. Sei violenta con me quando metti in discussione la mia paternità dicendomi che sarebbe stato meglio non fossero stati figli miei e quando puntualmente mi ricordi che avresti voluto un uomo diverso. Sei violenta con me quando svaluti la mia virilità solo perché non sono tutto di un pezzo o quando mi consideri un bambino perché la penso diversamente. Sei violenta con me quando non mi guardi come l’uomo che sono, quando per dispetto butti nella spazzatura i vestiti che ho lasciato distrattamente sul divano; quando mi allontani dai nostri figli solo per ripicca. Sei violenta con me quando ti perdi nell’idea di maschio che hai imparato da bambina e quando non ti accorgi che il mio sguardo e le mie mani non sono quelle di tuo padre. Sei violenta con me quando mi manchi di rispetto e considerazione e tutte le decisioni spettano a te; quando credi che i nostri figli siano di tua proprietà perché son venuti fuori da te e quando pretendi soldi e averi solo perché hai smesso di amarmi. Sei violenta con me quando non aspetti altro che un tradimento per dire a te stessa che avevi ragione, quando non è mai abbastanza. Sei violenta con me quando ti arrabbi perché ho colleghe donne, quando controlli compulsivamente il mio telefono per fraintendere ogni messaggio o chiamata e tornare a dirmi “pezzo di merda”; quando l’uscita con gli amici significa per te andare a puttane. Sei violenta con me quando mi attribuisci lineamenti che non mi appartengono, quando la tua sfiducia mi rende impotente; quando il dolore che ti porti dentro mi butta addosso secchiate di risentimento che non sono mie. Sei violenta con me quando mi pizzichi la pelle e ci infili le tue unghie pensando che ti sia concesso, quando mordi il mio volto credendo che io non senta dolore; quando dimentichi che sono anche fragile proprio come te. Sei violenta con me quando credi di poter fare di me ciò che vuoi senza avere la minima influenza sulla mia persona; quando vado via e il peso della colpa resta a me.
Sei violento con me quando decidi che i tuoi gusti sessuali sono migliori dei miei. Sei violenta con me quando osservando il nero della mia pelle scegli di percepire sporcizia e cattiveria. Sei violento con me quando il testosterone che fluisce sotto la talare che indossi non ti permette di vedere che sono un bambino. Sei violenta con me quando mi scarti perché il mio nome non ha il cognome che vorresti. Sei violento con me quando paghi per scoparmi e pensi di farmi un favore. Sei violenta con me quando mi punisci mettendomi in un angolo ma io continuo a non capire. Sei violento con me quando mi prendi in casa con te ma poi decidi che sono solo un fastidio. Sei violento con me quando pensi che un pezzo di stoffa su naso e bocca possa limitare la tua libertà a dispetto della mia volontà di star bene. Sei violenta con te quando vivi nell’illusione che le tue azioni contro di me non si ripercuotano, prima o poi, come un boomerang su di te.
“Canenero ritorna nel sonno
Devo urlare per prendere fiato
Quelle mani scure su di me
Quella bocca sporca su di me
Quante volte gridando nel sonno
Per strapparmi di dosso il ricordo
Quella porta chiusa intorno a me
Quella voce chiusa dentro me”
Canenero – Subsonica